diff --git a/Capitoli/Capitolo1.tex~ b/Capitoli/Capitolo1.tex~ deleted file mode 100644 index 4348b9a..0000000 --- a/Capitoli/Capitolo1.tex~ +++ /dev/null @@ -1,250 +0,0 @@ -% Capitolo 1 - -\chapter{Introduzione} % Write in your own chapter title -\label{Capitolo1} -\lhead{Capitolo 1. \emph{Introduzione}} % Write in your own chapter title to set the page header - -Questo lavoro parte da un esperienza diretta che ha avuto i natali nel -2004 a Firenze per poi svilupparsi e continuare in Brasile dal 2005 ad -oggi. Nel maggio del 2004, con il Collettivo di Informatica "Ada -Byron", organizzammo una serie di incontri e conferenze sul tema della -libertà della conoscenza applicata a vari ambiti. Parteciparono a -"Modelli Liberi", cosi si chiamarono gli incontri, relatori di rilievo -internazionale, quali Richard Stallman, Diego Saraiva, Juan Carlos -Gentile e, rappresentando il governo brasiliano, Sergio Amadeu e -Elaine da Silva. In seguito, nel 2005, mi trasferi a Brasilia dove -iniziai a lavorare al programma del governo federale brasiliano per -l'universalizzazione dell'accesso a internet, il GESAC (Governo -Eletronico Serviço de Atendimento ao Cidadao). Il GESAC era e tuttora -è il piu ambizioso progetto di lotta al "digital divide" dell'America -Latina. Il programma prevedeva un numero iniziale di 3200 connessioni -satellitari bidirezionali (vsat) in tutto il territorio nazionale, una -piattaforma di servizi online e un equipe sul territorio. Il Ministero -delle Comunicazioni aveva affidato la direzione del programma a -Antonio Alburqueque, tra i fondatori del Sindacato delle -Telecomunicazioni brasiliano, che sostenne e diffuse l'uso di Software -Libero a tutti i livelli sottolineandone l'importanza strategica. Il -nostro lavoro consisteva nella ricerca e sperimentazione di soluzioni -informatiche applicate ai piu svariati habitat e contesti sociali e -culturali. Ci trovavamo continuamente a contatto con realtà -estremamente diverse. Il GESAC serve infatti scuole, associazioni, -caserme, comunità rurali, riserve indigene, quilombos (Rif.), comunità -di pescatori, ecc. Nella quasi totalità dei casi erano persone alla -prima esperienza informatica. L'approccio scelto prediligeva il -dialogo e il confronto aperto. Invece delle lezioni frontali, si -ricorreva, ad esempio, alle "rodas de conversas", seduti in cerchio, -pratica molto popolare in Brasile. All'equipe del GESAC furono -invitati a lavorare persone con esperienza nell'ambito sociale, tra -cui ad esempio attivisti di Indymedia \footnote{``Indymedia e' un -network di media gestiti collettivamente per una narrazione radicale, -obiettiva e appassionata della verita'. Ci impegniamo con amore e -ispirazione per tutte quelle persone che lavorano per un mondo -migliore, a dispetto delle distorsioni dei media che con riluttanza si -impegnano a raccontare gli sforzi dell'umanità libera.'', tratto da -http://www.indymedia.org/it/static/about.shtml .} e Intervozes -\footnote{``Intervozes è un'organizzazione che lavora per rendere -effettivo il diritto umano alla comunicazione in Brasile. Per -Intervozes, il diritto alla comunicazione è indissociabile dal pieno -esercizio di cittadinanza e democrazia. Una società può essere -definita democratica solo quando le diverse voci, opinioni e culture -che la compongono hanno spazio per manifestarsi.'', tradotto da -http://www.intervozes.org.br/o-intervozes .}. Il dialogo aperto e -paritario, a partire dalle specificità del contesto, apriva nuovi -spazi e punti di vista per la rivoluzione digitale rimettendo al -centro della discussione il fine oltre che il mezzo. Non solo non -portavamo soluzioni preconfezionate, ma spesso gli strumenti e le -pratiche dovevano essere ridiscusse e possibilmente adattate a nuove -necessità. - - - -\section{Neutralità tecnologica} - -Questa tesi ricerca una soluzione tecnologica per facilitare la -comunicazione tra comunità quilombola. Queste comunità afrodiscendenti -condividono molti aspetti sociali, culturali, storici e geografici che -le differenziano dalle realtà per cui sono sviluppati normalmente i -mezzi di comunicazione digitale. -La neutralità del mezzo viene troppo spesso data per scontata e -risulta difficile percepire quanto questo in realtà influisca e -condizioni le nostre azioni e i nostri obiettivi. Siamo normalmente -portati a pensare al mezzo come neutrale. Ma se prendiamo ad esempio i -principali e piu diffusi mezzi di comunicazione, le lingue, possiamo -già vedere come queste non siano interscambiabili essendo l'espressione -delle culture e delle società che le usano e le vivono. Lo stesso vale -per gli strumenti di comunicazione digitale. L'argomento merita un -ampia discussione che diverebbe però troppo estesa per una tesi di -Informatica. - - -\section{Autonomia tecnologica} - -Negli ultimi anni la diffusione della banda larga, ma sopratutto -strategie come quella adottata da Google, hanno trasformato il -concetto stesso di internet che da rete globale di reti eterogenee, -diventa principalmente una rete per la globalizzazione di servizi -fortemente centralizzati e uniformati. Fino a pochi anni fa era -normale per un'organizzazione provvedere alla gestione, mantenimento e -a volte allo sviluppo di servizi oltre che della infastruttura -tecnologica per i propri utenti, a partire dalle basi di dati fino a -servizi per la messagistica. In questi contesti sono nati e si sono -sviluppate buona parte delle tecnologie di comunicazione oggi -disponibili ma che vengono ora accantonate per scelte sopratutto di -mercato. Internet è nata dal confronto aperto tra i responsabili di -diverse reti, uniti dalla volontà di connettere le loro differenti -realtà. La nascita stessa di nuovi servizi, per queste reti -eterogenee, era basata sulla discussione e il confronto. Il primo uso -documentato del termine "internet", seguendo questa pratica, fa la sua comparsa proprio in un -RFC \cite{RFC 675}. I Request for comments (RFC), sono dei documenti, -normalmente scritti in un linguaggio semplice e informale, mirati alla -diffusione e discussione di nuove tecnologie nell'ambiente delle -telecomunicazioni. Sono anche la principale base per la definizione di -standard e protocolli. Attualmente è il canale ufficiale di -pubblicazione del "The Internet Engineering Task Force (IETF)", del -"the Internet Architecture Board (IAB)", tra le altre, e, in generale, -della comunità mondiale dei ricercatori del campo delle reti di -comunicazione. Internet quindi, nata dalla pratica della discussione, -del confronto, della ``richiesta di commenti'', sta ultimamente vivendo -l'era dei "Terms of Service" (ToS). Ai protocolli standard si -sostituiscono API (Rif.) proprietarie e suscettibili di alterazioni continue -e unilaterali. Un impresa offre servizi tramite API, decidendo i -termini con cui gli utenti, o altre imprese, possono accedere e -utilizzare questi servizi. - -In sostanza un tempo sviluppo seguiva un modello ``bottom up'', per cui le -maestranze informatiche sviluppavano sistemi ad hoc per le esigenze -locali, per poi in seguito aprire una discussione in rete, con i loro -corrispettivi, per definire dei protocolli stantard e mettere -in comunicazione il tutto. - -Oggi si passa ad un modello di sviluppo ``top down'' per cui nuovi -servizi vengono lanciati basandosi su indagini di mercato e test su -campioni di utenti reali. Poche imprese fanno da padrone nel tracciare -lo sviluppo della rete che assume orizzonti sempre piu determinati dal -mercato. Inoltre il mercato di riferimento, e il campione scelto, sono -per lo più legati al contesto economico, sociale e culturale -nordamericano e europeo. L'antropologia ha appena cominciato a -studiare la cultura digitale e gli effetti che le tecnologie digitali -possono avere sulle culture di paesi e popoli diversi. (Rif.) - -Un approccio diametralmente opposto alla centralizzazione della rete -sono le tecnologie Peer To Peer (P2P). Il principio base del P2P -prevede una infrastruttura di comunicazione in cui i nodi comunicano -direttamente tra di loro senza nodi centrali preconfigurati. Esistono -anche protocolli P2P che prevedono dei supernodi, che in parte -riprendono il modello client/server, normalmente usati per ottimizzare -le prestazioni e risolvere problemi di visibilità dei nodi con IP -mascherati. In generale i sistemi P2P sono autoconfiguranti o -necessitano di una conoscenza minima dell'architettura della rete -sottostante, dato che si basano su protocolli per l'instradamento -automatico dei pacchetti. Queste tecnologie funzionano bene quando un -numero sufficiente di nodi è attivo e partecipa al funzionamento della -rete. Un esempio di protocollo P2P molto diffuso è bittorrent, con cui -è possibile trasferire dati ad alte velocità quando i contenuti -richiesti sono presenti su nodi con banda a disposizione. - -Nonostante le tecnologie P2P siano un alternativa disponibile e già -implementata a vari livelli, presentano alcune caratteristiche per cui -non sono applicabili al contesto della Rede Mocambos. Le connessioni -tra le comunità sono tutte via satellite, con banda molto limitata. Un -protocollo P2P, gravando sulla banda di molti nodi per operazioni -operate da ogni nodo, penalizzerebbe proprio la risorsa piu scarsa. - -CHI SI PREOCCUPA CON TUTTO CIO' PROPONE IL P2P puro mah.. - -Le Reti Federate rappresentano una soluzione tecnicamente viabile per -adattare al mondo virtuale contesti, usi e costumi differenti. - -"La "Rede Mocambos" è una rete solidaria di comunità che ha come -principale obbiettivo condividere idee e offrire appoggio reciproco." -... "La tecnologia è uno dei campi di attuazione della Rete essendo al -tempo stesso idea e mezzo per condividere idee." - -La "Rede Mocambos" attualmente coinvolge direttamente piu di 200 -comunità quilombolas, collettivi, comunità indigene e -terreiros. Esistono due accordi firmati dalla "Casa de Cultura Tainã" -con il Ministero delle Comunicazioni all'interno del programma GESAC e -del programma Telecentros.BR. Il GESAC garantisce connettività -satellitare a tutte le comunità con la limitazione dovuta al tipo di -tecnologia. Attualmente la maggior parte delle connessioni hanno una -banda di 256 Kbit/s in download e 64 in upload. Tramite il programma -Telecentros.BR sono in corso di installazione 200 "telecentros" (sale -attrezzate con 10 computer ad accesso pubblico) e 200 borse per tutor -locali, per la gestione degli spazi. -Proprio in un contesto cosi -specifico nasce la necessità di adattare la tecnologia alle esigenze -locali imposte, anche per le limitazioni tecniche. Questa limitazione -spinge a riconsiderare la rete non solo come il mezzo di connessione -verso i grandi datacenter. La rete può, e in questo caso deve, essere -strutturata nel territorio con logiche di sviluppo e gestione -localmente determinate dalla comunità. In questo senso è -indispensabile la formazione e l'accesso alle tecnologie. La "Casa de -Cultura Tainà", nucleo fondatore della Rete, è tra le prime realtà -popolari che hanno percepito la necessità del software libero, come -espressione della libertà di poter creare i propri strumenti -tecnologici digitali. L'esclusione digitale non riguarda solo -l'accesso al mondo digitale ma l'impossibilità di contribuire alla sua -creazione e crescita. - -Per la Rede Mocambos è importante sotto molti aspetti poter costruire -e gestire i mezzi di comunicazione e adattarli al loro contesto. In -Brasile, molte comunità indigene, quilombola, caiçara conoscono bene -le potenzialità delle tecnologie digitali e stanno, a poco a poco, -cominciando a dominarle. Questo non sarebbe stato possibile senza -l'esistenza e l'ampia disponibilità di Software Libero. Tecnologie -digitali sotto forma di prodotti commerciali sarebbero un ennesimo -passo verso la dipendenza economica e culturale. Questa consapevolezza -è alla base di scelte ben ponderate. Qualche anno fa ad una riunione, -a Brasilia, del programma del governo federale ``Luz para Todos'' -(programma per fornire elettricità anche alla popolazione in zone -rurali e amene) un capo indigena fece presente che pur volendo la luce -elettrica questa dovesse essere limitata solo agli spazi comunitari e -non alle case. Non è difficile intuire il perchè di tale -condizione. Portare l'elettricità in casa non è compatibile con la -loro cultura e nemmeno con la loro economia. Basti pensare che ad un -contatore corrisponde una bolletta che richiede denaro che non fa -parte dell'economia indigena. - - -\section{DA RIVEDERE} - -Una rete federata deve essere gestita. Servono risorse e conoscenze -locali. Questo comporta un investimento strategico che riguarda -aspetti ecomomici, ma sopratutto umani. E' necessaria una formazione -continua e personale preparato per la gestione. Il mercato ha -escluso questo modello anche per i suoi costi. Gli attori principali -della new-economy globale sono riusciti a rendere questo passaggio -quasi naturale, offrendo sistemi altamente funzionali e a condizioni -particolarmente appetibili. Inanzitutto i servizi sono gratuiti e -questo è la base per renderne l'uso in massa possibile. Da un punto di -vista tecnico-informatico, la diffusione di servizi internet modello -ToS vincenti, ha provocato una migrazione in massa delle maestrie del -settore, sopratutto le nuove generazioni, verso lo sviluppo basato su -API et similia. - - - -Passando dai protocolli di comunicazione standard alle -API/ToS, dalla gestione della rete all'accesso -al cloud, si p le conoscenze e sopratutto la -ricerca - -(RITORNARE A DIRE PERCHE LE RETI -FEDERATE SONO INTERESSANTI. SERVE UNA SCELTA POLITICA PER RIPRENDERE -IL POSSESSO DELLA RETE COME SPAZIO TECNOLOGICO NON SOLO COME -CONNESSIONE A POCHI CLOUD E DATACENTER) -. Inoltre la programmazione -di rete via API ha reso gli orizzonti in buona parte predeterminati dalle -imprese madri del servizio. - -I nuovi mezzi di comunicazione offrono evidenti vantaggi, a cui non -possiamo più rinunciare, tanto da spingere le Nazioni Unite a -riconoscere l'accesso a internet come un diritto fondamentale \ref{}. - - - - - -\begin{flushright} -Boh, un flushright: \href{http://wiki.mocambos.net/wiki/NPDD}{wiki.mocambos.net/wiki/NPDD} -\end{flushright} diff --git a/Capitoli/Capitolo2.tex~ b/Capitoli/Capitolo2.tex~ deleted file mode 100644 index bf45e31..0000000 --- a/Capitoli/Capitolo2.tex~ +++ /dev/null @@ -1,139 +0,0 @@ -% Capitolo 2 - -\chapter{Reti federate eventualmente connesse} % Write in your own chapter title -\label{Capitolo2} -\lhead{Capitolo 2. \emph{Reti federate eventualmente connesse}} % Write in your own chapter title to set the page header - -La breve introduzione sul contesto suggerisce l'ambito di ricerca ma -necessita una restrizione maggiore. In questo senso per rete federata -eventualmente connessa, consideriamo principalmente gli aspetti legati -ad una rete federata basata su connessioni eventualmente -disponibili. Consideriamo in particolare una rete di servizi federati -tra molte reti locali (attualmente circa 200 per la Rede Mocambos). La -restrizione, oltre a essere dettata da un vincolo reale (la Rede -Mocambos è basata su connessioni satellitari), può rappresentare un -punto di partenza per ampliare la ricerca verso reti locali -intelligenti e più sostenibili. Anche la diffusione di reti mesh ha -risvegliato l'interesse per le reti di servizi federati su risorse -decentralizzate e gestite localmente. - -\section{Tecnologie} - -Prima di addentrarci nei requisiti specifici, e nelle scelte adottate, -può essere utile una breve rassegna degli strumenti tecnologici presi -in considerazione per strutturare il prototipo per la Rede Mocambos -di rete federata eventualmente connessa, in particolare per i suoi -servizi di base, quali identificazione, autenticazione e -messaggistica. - -\subsection{LDAP} - -Lightweight Directory Access Protocol (LDAP) è un insieme di -protocolli aperti per accedere a informazioni conservate centralmente -attraverso una rete. LDAP organizza le informazioni attraverso una -gerarchia ad albero chiamata Directory Information Tree (DIT). LDAP è -un sistema client/server. Il server può usare una varietà di database -per conservare un DIT, normalmente ottimizzati per le operazioni di -lettura. Quando un'applicazione client si collega ad un server LDAP, -può sia interrogare la directory che cercare di modificarla. Nel caso -in cui si verifica una interrogazione, il server può rispondere in -modo locale, oppure può inoltrare la richiesta ad un server LDAP che -sia in possesso di una risposta. Se l'applicazione di un client stà -cercando di modificare le informazioni all'interno di una directory -LDAP, il server verifica se l'utente possiede il permesso di -effettuare il cambiamento, e successivamente aggiunge o aggiorna le -informazioni. LDAP supporta la delega di parte del DIT a -server specifici, la replica in sola lettura e la replica in -lettura/scrittura (multi-master). LDAP è un protocollo solido, molto -diffuso e supportato, e da tempo è lo standard de facto per gestire -basi di dati di utenti. OpenLDAP è una implementazione aperta e libera -del protocollo LDAP, che include client, server e una serie di -strumenti per facilitarne l'amministrazione. - -\subsection{XMPP} - -Extensible Messaging and Presence Protocol (XMPP) è un insieme di -protocolli aperti per la messaggistica e la presenza in rete basato su -XML. XMPP è un sistema client/server. Le specifiche per la -comunicazione tra server fanno si che gli utenti di un server possono -interagire in modo trasparente con gli utenti di altri server -federati. La XMPP Standards Foundation (XSF), coordina lo sviluppo -delle estensioni dello standard tramite le XMPP Extension Protocols -(XEPs), che ad oggi sono ben 311. XMPP e le XEPs costituiscono una -ambiente flessibile e completo per lo sviluppo di servizi -federati. Questi protocolli sono gia utilizzabili grazie a moltissime -implementazioni di server, client e librerie liberi. Anche la storia -di XMPP, un tempo noto come Jabber, è interessante. Jabber venne -infatti inizialmente sviluppato da Jeremie Miller nella sua fattoria -nell'Iowa. E' un esempio concreto di come la ricerca e lo sviluppo di -tecnologie della comunicazione, fuori da ambiti accademici e -imprenditoriali, può essere proficua. Oggi infatti XMPP è la -tecnologia più usata per la messaggistica anche dai grandi attori -della new economy. Per le necessità della propria rete è possibile -quindi estendere le funzionalità di un server XMPP e al tempo stesso -usufruire dei servizi base standard (messagistica e presenza), -implementanti dai server già esistenti in rete. - -\subsection{OpenID} - -OpenID è un sistema di identificazione decentralizzato nel quale la -propria identità è un URL che può essere verificata da qualunque -server supporti il protocollo. E' un protocollo aperto e sono -disponibili varie implementazioni libere. Inoltre il protocollo è -stato adottato dai principali fornitori di servizi web. Con OpenID è -possibile usare la stessa identità su piu servizi ed è un ottima base -per un sistema Single Sign On (SSO). Il protocollo sfrutta HTTP e e -Cookies per mantenere una sessione attiva. Al primo tentantivo di -autenticazione presso un servizio compatibile con OpenID, si viene -reindirizzati verso il proprio provider OpenID per effetturare -l'accesso e confermare l'autorizzazione a procedere al servizio -iniziale. Per tutta la durata della sessione, è possibile accedere ai -servizi OpenID senza reinserire le credenziali. - -\subsection{OAUTH} - -OAuth è un protocollo aperto per l'autorizzazione di servizi tramite -API. Ad esempio, permette ad un utente di dare l'accesso alle sue -informazioni presenti su un sito detto service provider, ad un altro -sito, chiamato consumer, senza però condividere la sua identità. E' -un metodo per pubblicare e interagire con dati protetti. Esistono -molti altri protocolli e API simili come Google AuthSub, AOL OpenAuth, -Yahoo BBAuth, Upcoming API, Flickr API, Amazon Web Services e ognuno -fornisce dei metodi proprietari per lo scambio di credenziali e per -l'accesso tramite token. (NOTA) OAuth è una standardizzazione aperta -delle pratiche piu diffuse. Inoltre è stato pensato per il supporto a -vari tipi di applicazioni, non soltanto per i servizi web. - - -\subsection{Shibboleth} - -Shibboleth è un architettura e un implementazione aperta per -l'autenticazione e autorizzazione di identità federate basata su -Security Assertion Markup Language (SAML). Le identità federate -permettono che le informazioni di un utente sotto un certo dominio -possano essere condividise con un altro dominio federato. Questo -permette il SSO attraverso piu domini senza lo scambio di nomi utente e -password. Gli IdP mantengono le informazioni sull'utente mentre i SP -fanno uso di queste informazioni per l'accesso sicuro ai contenuti. - -\subsection{Kerberos} - -Kerberos è un protocollo aperto per l'autenticazione forte in reti di -computer. E' un protocollo client/server e consente l'autenticazione -reciproca, ossia entrambi verificano le loro identità. Kerberos è -basato sul protocollo di Needham-Schroeder a chiavi simmetriche e -prevede un entità terza di fiducia chiamata Key Distribution Center -(KDC). - - -Noosfero - -Netsukuku - - -Parlare di netsukuku oslr e reti mesh - -TCP/IP - flag day 1 gen 1983 (prima NCP) - RFC 675 -http://tools.ietf.org/html/rfc675 - -Dal Request For Comment si passa al Terms Agreements. diff --git a/Capitoli/Capitolo3.tex~ b/Capitoli/Capitolo3.tex~ deleted file mode 100644 index 884e0b9..0000000 --- a/Capitoli/Capitolo3.tex~ +++ /dev/null @@ -1,35 +0,0 @@ -% Capitolo 3 - -\chapter{Architettura e prototipo per la Rede Mocambos -} % Write in your own chapter title -\label{Capitolo3} -\lhead{Capitolo 3. \emph{Architettura e prototipo per la Rede Mocambos -}} % Write in your own chapter title to set the page header - -\subsection{Specifica dei requisiti} - -La Rede Mocambos attualmente è composta da piu di 200 comunità -localizzate in tutto il territorio nazionale brasiliano e alcune -comunità in Africa e in Europa. La connettività in Brasile è -satellitare grazie al programma GESAC che mette a disposizione di ogni -comunità un Very Small Aperture Terminal (VSAT) con banda di 512 -kbit/s in download e 128 kbit/s in upload. La topologia della rete è a -stella per cui tutti i nodi comunicano tramite satellite concentrando -il traffico su un hub terrestre, dove la rete satellitare è -interconnessa a Internet. Ogni comunità ha a disposizione una sala con -10 computer ad accesso pubblico (chiamati comunemente -``telecentros''), installati recentemente tramite il Telecentros.BR -\footnote{``Il programma nazionale di appoggio all'inclusione digitale -nelle comunità, Telecentros.BR, è un'azione del Governo Federale di -appoggio per la creazione di nuovi spazi pubblici e comunitari di -inclusione digitale e per il potenziamento degli spazi già in funzione -su tutto il territorio. Vengono messe a disposizione le -apparecchiature informatiche e il mobiliario necessario al -funzionamento dei \textit{telecentros}, servizi di connessione a -internet tramite banda larga oltre a formazione e borse per l'appoggio -economico per tutor che lavorano come agenti di inclusione -digitale. Questi tutor borsisti partecipano ad un corso di formazione -e lavorano, nei telecentros, per le comunità.'', tradotto da -http://www.inclusaodigital.gov.br/telecentros}, altro programma -federale brasiliano. -